IL LATO NASCOSTO DELLA MONTAGNA...

Il motivo per cui ho deciso di creare questo piccolo spazio è per cercare di dar voce a quello che un po' percepisco come il "lato nascosto della montagna". Quanti di noi si sono spesso ritrovati letteralmente storditi dal potere esercitato con sempre maggiore intensità dalle notizie gridate: chi è salito in cima a cosa, quanti sono finiti sotto l'ennesima valanga, pettegolezzi, classifiche su chi è l'alpinista più bello/bella... Esercizi di vanità e, spesso, semplice manipolazione. Quello che mi piacerebbe fare - e ancora francamente non so se ne sarò in grado - è piuttosto di dar voce ai silenzi, le immagini, le esperienze di chi come me in montagna cerca altro, rispetto a tutto questo. Per certi aspetti un blog di servizio. O piuttosto, se vorrete, un piccolo spaccato della mia realtà. Proprio per questo ho evidenziato alcuni siti/blog che a parere mio possono essere interessanti da seguire e anche qualche semplice spunto per aiutare chi, purtroppo, non è fortunato come noi.

venerdì 6 dicembre 2013

Quando i sogni diventano realtà

26 ottobre 2013

Sono a Narango (TN), per un umido ma piacevole week end d'amicizia e arrampicata in una di quelle falesie dove posso solo far sicura e imparare qualcosa guardando quelli bravi.

Insieme a me Andrea Polo e Alberto Contessotto, i compagni di merende che mi hanno strappata all'ennesima pesantissima domenica sui libri.

Andrea: "Mercoledì e giovedì le previsioni mettono Bora. A Medveja ci sarebbe un bel tiro che vorrei provare e in quei giorni le condizioni dovrebbero essere ideali".
Lui ha sempre dei progetti in mente...io però sono incasinata col corso guide e non credo proprio di riuscire ad accompagnarlo. Ci provo, con un po' di manovre riesco ad organizzarmi e la mattina di mercoledì 30 ottobre partiamo alla volta della Croazia.

Arriviamo a Medveja che non c'è un alito di vento. Il clima piuttosto è quello da canottiera e braghe corte.

Andrea parte in quarta con i suoi tiri di "riscaldo" (di quelli che per alcuni aprono la giornata e per altri al contrario la chiudono...). Un paio di giri e ad aspettarlo c'è The Core, la linea che lo ha condotto sin qui.
Un viaggio lungo 30 metri e strapiombante 15, tracciato qualche anno fa da suo fratello Enrico.
Un sogno tutto da avverare, valutato 9a dal suo primo salitore (lo sloveno Klemen Becan).*

Scaliamo. Il primo giorno si conclude in relax, ma fa ancora troppo caldo e la parete non è sfiorata che da una rara, leggera brezza. La sera però si alza il vento e l'indomani le condizioni appaiono migliori.

Il primo tentativo della giornata sfuma.
Non c'è molto tempo: alle quattro dobbiamo rientrare e bisogna calibrare le forze.

Secondo tentativo: Andrea parte, concentratissimo, preciso e determinato. Usa i piedi come fossero mani e si muove agile sul suo elemento, la roccia, come fosse la cosa più semplice del mondo.
Ma non c'è niente di scontato nell'interpretazione di questa linea e lui lo sa fin troppo bene.

Dopo la prima, difficile sezione, lo vedo sparire oltre la prua e da allora l'unico contatto che abbiamo è il solo scorrere della corda. I minuti sono interminabili. Fino a che dall'alto lo sento esultare in un'esplosione di gioia. Ce l'ha fatta, è in catena!
Rimango in silenzio. Ho i brividi dalla contentezza...

Poi più nulla e l'unica voce che rimane è quella del mare all'orizzonte.
Lo immagino lassù: solo, in cima alla sua linea, a godere di un momento unico, a degustare l'emozione profonda di quello che ha appena fatto e che forse non ha ancora realizzato coscientemente.

Un sogno divenuto realtà. La conclusione perfetta di una stagione ricca di soddisfazioni ed un piacere, per me, esser lì a prendervi parte.

Ma il tempo vola ed è ora di andare. Si torna alla realtà.
Buttiamo la roba sul camper e ripartiamo.

"Come raggiungere un traguardo? Senza fretta ma senza sosta" (Goethe)

Credo che a tutti noi sia capitato di provare, almeno una volta nella vita, un'emozione simile.
Ognuno con la sua passione, ognuno con il proprio grado e intimo obiettivo. C'è chi sogna l'espressione di un gesto atletico, chi di eseguire alla perfezione un Notturno di Chopin, chi un viaggio, chi una brillante carriera lavorativa e chi, semplicemente, il calore di una famiglia, fatta di piccoli-grandi gesti quotidiani.

I sogni ci mettono alla prova, non accettano scuse e solo se crediamo loro fermamente, investendo ogni singolo atomo di noi stessi nel tentativo di farli venire alla luce - senza fretta, ma senza sosta - alla fine essi potranno davvero, il più delle volte, divenire realtà. Al di là di ogni contingenza. Anzi, lo sono già nel momento stesso in cui ci pensiamo...serve solo l'ardire di afferrarli, senza lasciarsi scoraggiare dal timore di non farcela o, magari, condizione possibile ma non necessaria, di dover sacrificare qualcos'altro per essi.

Con il suo consueto humor, Stefano Benni ha scritto: "Per correre dietro ai sogni ci vuole un gran fisico".

Direi che è proprio così...
Di esempi ne ho avuti tanti nel corso della mia vita e da quando conosco Andrea ho l'ennesima conferma: non stiamo parlando di un climber professionista, ma di un ragazzo di 32 anni, che a 16 ha incontrato la scalata e da allora non ha più smesso...uno come noi che lavora tutta la settimana, allenandosi nel tempo libero e scalando durante i week end. Come tanti sportivi. E come tanti sportivi ardendo di una passione autentica, che lo vede mettere nella scalata la stessa identica serietà che i bambini mettono nel gioco.

Questo ragazzo è l'esempio che per raggiungere il traguardo non serve (o non basta) avere fortuna: ci vogliono motivazione, coraggio, testa, metodo, abnegazione. Ti alleni per il piacere di farlo. Il talento può accorciare la strada certo, ma non c'è niente di scontato e quello che hai è solo il frutto di quello che tu, sei.
Quello che hai, è il frutto del tuo impegno.
E anche se certi sogni purtroppo sono destinati a rimanere tali, di certo nel tentativo di raggiungerli farai comunque un bellissimo volo, magari alla scoperta dei tuoi limiti, potendo così conoscere molto più di te, che stando semplicemente  fermo a lamentarti che vorresti 'qualcosa', ma che non sai come fare.

Adesso Andrea si trova a Oliana.
E' riuscito a prendere una pausa dal lavoro per giocarsi la sua carta: un viaggio, tra Francia e Spagna, alla scoperta delle più belle falesie di queste zone. Con l'unico obiettivo di scalare.
E' partito da solo e nel corso del suo viaggio ha incontrato persone, luoghi, emozioni...
L'altra sera, in uno scambio di messaggi, quando gli ho detto di tenersi ben stretti questi ricordi lui mi ha risposto: "Sono qui a Oliana, con tutti i miei amici. Questa è realtà, non è sogno! E' troppo bello..."

Se avete voglia di seguirlo (e magari scovare anche qualche spunto per le prossime vacanze!) potete trovare tutte le info sui suoi spostamenti nel blog che ha aperto apposta per raccontarci la sua storia:
http://andreapolo81.wordpress.com

"Fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà" (Antoine de Saint Exupery)
Direi che Andrea l'ha presa alla lettera...ed è quello che auguro a tutti voi, popolo di sognatori!

Mi sembra un bel modo di ricominciare a scrivere, dopo la mia lunga assenza.
Con un racconto fatto di gioia, sogni e condivisione.

Leila


* Andrea ha valutato The Core 8c+, in attesa i ulteriori ripetizioni per confermarne il grado.